Tutela dell'ambiente e della salute: un optional?

Discarica abusiva presso via Olmo
Discarica abusiva presso via Olmo

 

E’ di questi giorni l’ennesimo controllo, seguito da sequestro con denuncia del NOE, a seguito di segnalazioni di cittadini e associazioni ambientaliste puntualmente inascoltati da anni dall’amministrazione comunale: è finito sulla cronaca locale l’uso improprio dell’area pubblica della ex stazione di Via Nuova, trasformata in discarica, quasi in concorrenza con la Stazione Ecologica locale di via S. Rocco, con attività di rottamazione auto e con strutture fisse, la cui posizione ne fa presumere l'abusività.

In tema di Stazione Ecologica locale, facciamo notare che da tempo si è aperta una falla nella recinzione posteriore, ci auguriamo si tratti di una coincidenza.

Adesso chi sgombrerà e delimiterà l’area pubblica sequestrata?

L'amministrazione medicinese dovrebbe meglio digerire il fatto che è a suo carico la gestione dell'ex sedime ferroviario della Budrio-Massa Lombarda già dal Maggio 2014, quando i terreni sono stati trasferiti dallo Stato a fronte di un di progetto legato alla viabilità da intraprendere entro il 2017.

Per realizzare il progetto però, è necessario lo stralcio di eventuali convenzioni che ne autorizzassero l'utilizzo e una verifica dei terreni inappropriatamente occupati per uso agricolo o con strutture edili o per attività a volte abusive.

Prima del 2014 ci si poteva giustificare dicendo che la proprietà dei terreni era demaniali, come se quel territorio facesse parte di un altro Stato o Comune, anche se poi tornava comodo in termini di propaganda ad ogni tornata elettorale per inserire il ripristino della ferrovia Budrio-Massa Lombarda.

 

In materia di rifiuti abbiamo pure la oramai annosa telenovela di via Olmo (ndr accesso al centro sociale S. Marco) dove cittadini incivili di Budrio, ma anche di Medicina, depositano rifiuti di ogni genere: considerato che parliamo di una zona di campagna, dobbiamo ancora capire le ragioni di un così alto numero di contenitori per i rifiuti indifferenziati e l’esistenza di una vera e propria isola ecologica, così come la necessità di installare una telecamera, che sarebbe solo una toppa al problema. Forse è il caso di togliere tutto, delimitare l’accesso e spostare altrove qualche contenitore lungo la via Olmo, magari in punti meno isolati, dotando poi il Centro Sociale S. Marco di appositi contenitori al suo interno, qualora li necessitasse.

Altra nota dolente sulla raccolta rifiuti, è l’abbandono di rifiuti nel centro storico del capoluogo, ma anche un po’ ovunque sul territorio, dopo l’entrata in funzione del nuovo piano rifiuti con la calotta nei contenitori di indifferenziata: insomma, pare che Hera non si voglia indirizzare verso la raccolta porta a porta e la conseguente riduzione di rifiuti da smaltire in discarica.

 

Dulcis in fundo… la rimozione dell’amianto, rispetto alla quale l’amministrazione si concentra sulle pagliuzze e non vede le travi.

Sono passati più di due anni dall’ordinanza per la rimozione generalizzata dell’amianto nel capoluogo medicinese e Villa Fontana, ma di quella preannunciata per il resto del territorio non c’è ancora traccia. Stessa sorte per i dati legati ad un censimento dovuto per legge, preannunciato con tanto di delibera nel 2013: forse per l’amministrazione, bastavano i moduli per l’autodenuncia e un accordo con AUSL ed HERA per le rimozioni di modiche quantità inferiori ai 250 kg?!

Se qualcuno sa di casi da segnalare lo faccia, così conclude in risposta ad una nostra interrogazione, l’assessore Chiocchini: le segnalazioni ci sono, alcune risalgono addirittura alla notte dei tempi, ma l’amianto degradato è sempre lì che aspetta che la proprietà lo rimuova.

E gli organi di controllo preposti cosa hanno fatto nel frattempo? Non è dato saperlo, si dovrà ricorrere al Difensore Civico Regionale, come sempre, per avere una risposta, sempre che venga data.

In fatto di rispetto delle regole e di legalità, potremmo concludere che ogni popolo ha il l'amministrazione che si merita, ma anche che, chi amministra, a volte è restio ad usare i mezzi che possono facilitare la convivenza civile nel rispetto dei diritti, ma anche degli obblighi.

 

La democrazia passa, anche, attraverso l’esercizio del potere attribuito a chi ha la responsabilità di tutelare il territorio e la salute dei cittadini.

Questo qualcuno, si chiama Sindaco.

 

Esempio di ciò che l'amministrazione comunale sembra non vedere
Esempio di ciò che l'amministrazione comunale sembra non vedere
Amianto nelle campagne medicinesi
Amianto nelle campagne medicinesi
Recinzione manomessa alla discarica comunale
Recinzione manomessa alla discarica comunale
il Resto del Carlino - 10/05/16
il Resto del Carlino - 10/05/16