In via Gramsci è come stare in centro a Bologna

 

Dopo l'approvazione da parte del Consiglio Comunale, e l'attuazione da parte di ARPA, della nostra mozione che richiedeva venisse rilevata la qualità dell'aria a Medicina, sono arrivati in questi giorni i risultati.

Il dato più drammatico è che anche alle scuole Simoni, in Via Gramsci, assistiamo a sforamenti dalle dinamiche simili a quelle osservate nei grandi centri urbani, insomma è come stare in centro a Bologna!

 

E' per questo che vogliamo stimolare una riflessione sia nei cittadini che negli amministratori.

In quale futuro vogliamo vivere e far vivere i nostri figli?

Sicuramente in un futuro in cui a Medicina, e in qualsiasi altra piccola cittadina di provincia, ci si possa sentire liberi di respirare, soprattutto mentre si va a scuola, senza ricorrere all'uso di mascherine.

Dati alla mano, non possiamo che appoggiare la decisione del Comune di far presidiare Via Gramsci da parte della Polizia Municipale per far osservare il divieto di traffico dalle 7:30 alle 8 durante i giorni scolastici, già in vigore da diverso tempo.

La seconda riflessione riguarda le modalità di rilevamento utilizzate nei protocolli ARPA, poichè rimangono a nostro parere discutibili. Riportiamo a questo proposito una parte del comunicato stampa di Legambiente Imola-Medicina a proposito dei risultati ottenuti:

 

"Spalmare su 24 ore un problema di percezione di agenti nocivi per la salute umana/animale e dannosi per l'intero ambiente circostante, quando in realtà è concentrato su 30 minuti, rilevato da una centralina ad alcuni metri di altezza, quando in realtà è percepito dai polmoni dei bambini, ovviamente alla loro altezza e a circa 1 metro di distanza dalla fonte di emissione dell'inquinante, ci pare davvero una presa in giro: come dire... buone probabilità di ammalarsi di cancro, ma "a norma di legge"! [...] D'altronde i dati sulle cause di mortalità, soprattutto nelle nostre zone (2015: +19%!), dimostrano che le verifiche, da parte degli organi di controllo, sono probabilmente sulla base di norme che non stanno in piedi o meglio non idonee al motivo per cui sono fatte: il disturbo/fastidio, lo si percepisce/assume nell'immediato, non è che lo possiamo diluire nelle 24 ore."

 

Cari concittadini, davvero questi pochi metri o pochi minuti al giorno a piedi, bastano per giustificare l'inquinamento della via di accesso alla scuola Simoni?

Cari amministratori, è giusto continuare a considerare a norma di legge delle rilevazioni spalmate su una media giornaliera ed eseguite a un'altezza notevolemente differente rispetto a quella dei soggetti esposti?

Dobbiamo impegnamoci tutti: chi a cambiare abitudini, chi a collaborare per norme più idonee.

 

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il Resto del Carlino - 19/11/2016
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