L'ipocrisia ambientalista del PD

 

Testo dell'intervento in aula:

L'ipocrisia (dal Greco «fingere») è un atteggiamento, comportamento o vizio di chi volontariamente pretende di possedere credenze, opinioni, virtù o ideali, ma che in pratica non possiede.

L'ipocrita è portato a spiegare e giustificare il proprio comportamento come dovuto, in gran parte, a cause ambientali ed estranee, mentre attribuisce le azioni degli altri a caratteristiche innate.

L'accordo COP21 invita a sostenere e promuovere la cooperazione regionale e internazionale, al fine di mobilitare azioni climatiche forti ed ambiziose da parte di tutti i soggetti interessati, tra cui la società civile, il settore privato, le istituzioni finanziarie, le città, le altre autorità subnazionali e le comunità locali.

Ed è proprio qui che casca il Partito Democratico, il cui ambientalismo si limita alla scrittura di ordini del giorno per manifestare dissenso verso i comportamenti dei presidenti di altre nazioni e così ci siamo ritrovati a nel consiglio comunale di Medicina a discutere sull'uscita degli USA dal COP21.

Entriamo nel dettaglio degli ideali che va sbandierando il PD, ma che stando ai fatti non riesce proprio a perseguire.

A livello nazionale, poco più di un anno fa, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi invitava i cittadini ad astenersi al Referendum sulle trivellazioni e persino secondo il presidente di AssoRinnovabili i continui provvedimenti contro le rinnovabili del Governo indicano una politica energetica del nostro paese non orientata all'energia pulita.

Dai cambiamenti climatici non si discosta l'emergenza incendi: a cosa serve avere 90 cacciabombardieri F35 se poi si può contare su appena 19 Canadair, 5 dei quali ogni giorno fermi a terra per manutenzione? Rinunciando all’acquisto di un solo F35 si possono comprare 8 Canadair!

A livello regionale invece, andrebbe modificata la proposta di legge urbanistica perchè non fissa un limite per il consumo di suolo, ma si fissa un tetto indicativo del 3% i cui effetti, però, nessuno potrà oggettivamente governare, perché da tale tetto rimangono esclusi gli interventi dei prossimi anni e una serie di deroghe. L’attuale disegno di legge lascia infatti ai Comuni 4-5 anni di edificazione che non sono inclusi nel limite, dando il via ad una corsa a firmare convenzioni e a “posare la prima pietra” in più aree possibili, persino l'associazione degli Architetti di Bologna chiede alla Regione veri obbiettivi di miglioramento ambientale e sociale.

Da sottolineare che dal limite del 3% sono escluse anche opere pubbliche, opere di pubblica utilità e grandi insediamenti produttivi se considerati “strategici”. Per fare qualche esempio, non rientrerebbero nei limiti la prevista autostrada Campogalliano-Sassuolo (almeno 55 ettari) e la prevista autostrada Cispadana tra Modena e Reggio (almeno 250 ettari). Davvero il PD pensa che la loro futura realizzazione e il conseguente flusso di traffico vadano nella direzione degli obbiettivi del COP21?

 

A livello metropolitano, esattamente un mese fa, il PD ha dimostrato totale disinteresse verso una concreta mobilità sostenibile, come il ripristino ferrovia Budrio-Massa Lombarda. E' di questi giorni il dato che siamo la provincia italiana che usa maggiormente l'auto: 15.000 km l'anno per ogni veicolo e non mancano mai le risorse per sostenere nuove strade o incentivi per acquistare nuove auto a combustione!

Ma anche l'amministrazione medicinese non è stata da meno: a differenza del limitrofo comune di Budrio, si è guardata bene dall'appoggiare pubblicamente il ripristino della ferrovia nelle dovute sedi.

Proseguendo con la situazione a livello comunale, ricordiamo che le rilevazioni di ARPA davanti alle scuole del centro medicinese, hanno rilevato un inquinamento pari a quello del centro di Bologna e nonostante questo i controlli su via Gramsci, negli orari vietati, non avvengono regolarmente, ma bensì a seconda del sentimento del momento.

L'amministrazione inoltre temporeggia a modificare i percorsi degli autobus nel capoluogo medicinese, che potrebbero rendere più appetibile l'uso dei mezzi pubblici. Ci auguriamo che ciò non abbia come fine esclusivo il mantenimento di bacini elettorali laddove diminuirebbero le corse.

Per di più, non dimentichiamo che proprio il PD di Medicina ha respinto senza il minimo dubbio il nostro ordine del giorno contro l'ampliamento della discarica di Imola, che ha già superato i 5 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da tutta Europa e dalle cui vasche sono state rilevate perdite con presenza di metalli pesanti e nitrati. Discariche ed inceneritori, sono sicuramente tra gli impianti che incidono maggiormente sui cambiamenti climatici: la nostra Regione ha varato una nuova legge sui rifiuti e sull' "economia circolare", con l'obiettivo di arrivare a rifiuti zero e riducendo il numero degli impianti di smaltimento. Qualcosa però non torna, solo nella nostra Provincia, Hera ha chiesto infatti l'ampliamento di ben tre discariche, per circa 2 milioni di t. cadauna, per rifiuti speciali e pericolosi: Imola, Castel Maggiore e Baricella. Ma non solo, è di questi giorni la richiesta dell'ANCI a Galletti di un incontro a seguito dell'emergenza per mancanza di impianti per il riciclo e quindi si potrebbe ricorrere ad un aumento dell'attuale 40% di incenerimento della plastica. E' inutile raggiungere alte percentuali di differenziata se quasi la metà finisce comunque in discarica!

L'amministrazione comunale medicinese dovrebbe anche verificare le giuste applicazioni delle linee guida regionali sullo spargimento del digestato, mediante interramento: la scorsa settimana un noto impianto di biogas ha vuotato la "stalla" con carri botti che spargevano sul terreno senza interramento. Per due giorni, l'aria era pressochè irrespirabile e l'esalazione del digestato in atmosfera era di gran lunga superiore a quello che restava nel terreno, tra l'altro privo di coltura.

Nemmeno l'emergenza idrica si discosta dai cambiamenti climatici e dalla mala gestione degli investimenti, considerato che in Italia assistiamo a un dispersione del 40% dell'acqua a causa di acquedotti obsoleti. Le rotture sul cemento amianto nel 2016 sono state oltre 500 a Bologna, mentre nei primi sei mesi del 2017 ne sono avvenute 11 a Imola, ben 9 a Medicina e 5 a Castel San Pietro Terme, ma sembra sia più importante continuare ad investire in autodromi, discariche e ampliamenti di centri sociali poco frequentati. Che dire.. beviamoci su! Anzi no, stando a questi dati è decisamente meglio evitare!

Per concludere, riteniamo sicuramente incomprensibile ed inaccettabile la scelta del presidente degli Stati Uniti d'America di ritirarsi dall'accordo internazionale di COP21 sui cambiamenti climatici, ma riteniamo altrettanto incomprensibili ed inaccettabili le scelte sopra citate e molte altre ancora.

Chi governa questo Paese e questa Regione?

Chi amministra questo Comune e la stragrande maggioranza dei Comuni del circondario?

Donald Trump?

Vedete, potremmo essere anche d'accordo su questi argomenti, ma ci teniamo a stare alla larga dall'ipocrisia del pulpito da cui viene la predica.

 

Finchè non assisteremo ad azioni concrete lasceremo al PD il ruolo di protagonista di queste sceneggiate e non parteciperemo a votazioni come questa.